(ANSA) – PISA, 24 GEN – “Il modello italiano per il controllo sugli sportivi è il più avanzato d’Europa”. Lo ha detto Josep Brugada, professore di Medicina dell’Università di Barcellona e direttore dell’Unità di Aritmia pediatrica all’ospedale San Giovanni di Dio, a Barcellona, e padre della sindrome che porta il suo nome nei casi di morte improvvisa recentemente accostata anche al caso dell’ex capitano della Fiorentina, Davide Astori, deceduto in una camera d’albergo a Udine prima di una gara di campionato il 4 marzo 2018.
Brugada è l’ospite d’eccezione del primo appuntamento del ciclo di seminari della classe di Scienze sperimentali ‘Orizzonti in Medicina e Biologia’, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa con il coordinamento scientifico di Vincenzo Lionetti, professore di Anestesiologia alla Sant’Anna, in programma nel pomeriggio di oggi.
Sul caso del calciatore italiano, il docente spagnolo non si è sbilanciato: “Quel che so l’ho appreso dai media – spiega – ma non ho informazioni dirette per esprimere un’opinione scientifica su quanto accaduto. Tuttavia i casi di morte improvvisa non riguardano solo gli sportivi professionisti, che anzi sono un numero ristretto, e ciò che serve è un’accurata esplorazione cardiaca per cercare di arrivare a una diagnosi efficace”. (ANSA).

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