La MEDICINA DELLO SPORT è una specializzazione multidisciplinare integrata, in quanto accerta l’idoneità sportiva e valuta i comportamenti e le modificazioni dell’organismo indotte dall’attività sportiva stessa affinché permangano nei limiti fisiologici di ciascuno e non vi sia danno ma vantaggio in ambito psico-fisico. La Medicina dello Sport ha lo scopo di proteggere i soggetti che praticano o vogliono praticare attività fisica e sportiva, e non rappresenta un’imposizione limitativa ma un supporto.
Il legame tra medicina e sport risale assai indietro nei tempi, ma solamente nei primi decenni del secolo scorso si sono costituite nel mondo organizzazioni di cultori delle scienze mediche applicate allo sport: nel 1928, in occasione dei Giochi Olimpici, fu tenuto ad Amsterdam il PRIMO CONGRESSO INTERNAZIONALE DI MEDICINA SPORTIVA e poi, durante le Olimpiadi invernali di St. Moritz, venne costituita la FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DI MEDICINA SPORTIVA.

La Federazione Medico Sportiva Italiana trova le sue origini nell’opera di UGO CASSINIS, già direttore dal 1925 del primo laboratorio di fisiologia applicata allo sport presso la Scuola Militare della Farnesina.
La battaglia condotta da Cassinis perché venissero approvate le obbligatorietà della visita per gli atleti agonisti da parte di medici specializzati e quella del controllo della preparazione atletica alle gare, portò il CONI a istituire nel novembre del 1929 la FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI DEGLI SPORTIVI. Da qui la pubblicazione della circolare sull’OBBLIGATORIETÀ, per le Società sportive, di avere al proprio interno un MEDICO DELLO SPORT.
Sempre nel 1929 venne costituito il primo ISTITUTO DI MEDICINA DELLO SPORT presso il nuovo stadio di Bologna e negli anni successivi sorsero laboratori scientifici in altre città.

Nel 1940 la Federazione fu trasformata in SERVIZIO MEDICO del CONI.

Nel 1945 veniva costituita la FEDERAZIONE MEDICO SPORTIVA ITALIANA (FMSI), confermata FEDERAZIONE DEL CONI dal D.P.R. 28.3.86., N. 157.

Il primo provvedimento in materia di TUTELA SANITARIA delle attività sportive risale al 1950, con la L. 1055 che affidava tale incarico alla FMSI, sia pure in maniera non esclusiva. Tale legge fu sostituita nel 1971, con pari finalità, dalla L. 1099, contenente anche le norme per prevenire e reprimere il doping, attività che la FMSI svolgeva già a partire dagli anni Sessanta attraverso i CONTROLLI ANTIDOPING.

Associata alla FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DI MEDICINA DELLO SPORT (FIMS), di cui detiene la Presidenza con un proprio rappresentante, e alla FEDERAZIONE EUROPEA (EFSMA), la FMSI svolge le sue attività in armonia con le deliberazioni del CIO e del CONI, garantendo imparziale autonomia tecnica, scientifica e operativa.

Cronistoria
1925 – Ugo Cassinis dirige il Laboratorio di Fisiologia applicata allo Sport presso la Scuola Militare di Educazione Fisica della Farnesina a Roma
1928 – Primo Congresso Internazionale di Medicina Sportiva, IX Giochi Olimpici di Amsterdam
– Costituzione della Federazione Internazionale di Medicina Sportiva
1929 – Costituzione della Federazione Italiana Medici degli Sportivi (FIMS)
– Inaugurazione del primo Istituto di Medicina dello Sport a Bologna
– Diramazione della circolare sull’obbligatorietà per le Società sportive di avere al proprio interno un Medico dello Sport.
1930 – Approvazione del CONI del primo Statuto e Regolamento federale
1940 – La Federazione Italiana Medici degli Sportivi diventa Servizio Medico del CONI
1945 – Ricostituzione della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), organo del CONI
1950 – Primo provvedimento in materia di Tutela Sanitaria delle attività sportive affidata alla FMSI (L. 1055)
1957 – Istituzione della prima Scuola Universitaria di Specializzazione in Medicina dello Sport al mondo a Milano
1971 – Aggiunta di norme per la prevenzione e la repressione del doping (L. 1099)